Scrittura dell'uomo di mezzo

Copertina di Scrittura dell’uomo di mezzo

[…] Alla fine di un viaggio analitico e sofferto in cui quasi sempre l’amore ha costituito la mediazione piú partecipe e difficile con il mondo, sono apparse le forme di una affermazione positiva delle parole sotto la specie metamorfica della scrittura.
Una trascrizione che si attua attraverso la sua stessa sublimazione, la creatività, l’opera d’arte. “L’opera d’arte è libertà di essere storia”. Riccardo Agrusti ha proprio compiuto il suo percorso: contro le fraudolenze dei deboli sentimenti della storia, contro gli eventi incompiuti della memoria, l’essenza genetica dell’uomo si appaga ancora nelle forme piú sensibili di sé, l’arte a cui si contrappone senza antagonismo ma in forma armonica, la forza dell’amore. Per l’autore meridionale che ama il mito come feconda utopia, allora l’arte è la nuova prassi da perseguire con la speranza che non diventi come la storia una malinconica archeologia […]
(Dalla prefazione di Vito Riviello)

Riccardo Agrusti, nato a San Severo nel 1948, si è laureato in giurisprudenza ed è un ex funzionario di banca. Dello stesso autore Assurdo, romanzo rientrante nel filone del realismo magico, 1993, e Profezia Privata, che ripropone in chiave moderna il mito di Orfeo ed Euridice, 1998, entrambi Campanotto Editore.

Formato cm. 12×17