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Dalla Introduzione di Fabrizio Patriarca:

“Un libro di passeggiate è soprattutto un atlante minimo di occasioni fortunate… invita all’amicizia, a condividere assieme una strada, un borgo, quel giro della mente che fissa i luoghi (e qui taluni sono splendidi) per accordarsi… Qui nel libro, e si direb- be felicemente, Agrusti si dimostra uno scrittore cui preme poco l’imperativo di dominare o interpretare certa “modernità”. L’urgenza è semmai quella di rendere omaggio al luogo e a ciò che il luogo rappre- senta (la casa, lo splendore della familiarità, ma pure il dorso metafisico di un’antichità che sfugge nei secoli, richiamata nel colore dei cieli frascatani, nelle luci che affiorano e scolpiscono il paesaggio cittadino…)” 

Riccardo Agrusti: Assurdo (1993), Profezia privata (1998), Scrittura dell’uomo di mezzo (2003), Cam- panotto Editore (Udine).